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Cronaca di quotidiana e italiana follia. Questo ci mostra Marco Bernardini e le sue stilettate vanno a segno con la perfezione di un maestro di scherma, un po' artista e un po' pirata. Ecco allora nascere una galassia di commenti, racconti, invettive, rigurgiti satirici e provocazioni, un qualcosa di indefinibile che solo Manlio Cancogni può riassumere: pensieri freschi come acqua di montagna, piuttosto che amari come certe radici oppure tragici come può esserlo la vita, piuttosto che comici come la vita stessa. Lo spunto cronachistico che innesca ogni pièce come una scintilla, si rovescia in un mondo bizzarro in cui i telegiornali sono armi di disinformazione di massa, le camicie verdi lottano contro il blu del cielo pianificando conquiste marziane, ragazze dal seno troppo piatto non trovano lavoro e persino le antiche glorie di mondi mitici come la Versilia by night sono depredate da orde di barbari che scorrazzano in Ferrari inzuppando focaccine nello champagne. Intanto i bambini ci guardano e i bamboccioni pure: che sia il caso di fermarsi per riflettere un po'? Ma il treno impazzito dell'oggi fila dritto nei suoi binari di incoscienza; corriamo dal macchinista per chiedere quale sia la prossima stazione e non troviamo nessuno.